L’emergenza Coronavirus ha danneggiato quasi 4 milioni di piccole-medie imprese che in questi mesi di chiusura forzata hanno visto sfumare i loro guadagni. Grazie al Decreto Rilancio è stato annunciato un taglio del valore di 600 milioni di euro per le bollette dell’energia elettrica. Le piccole-medie imprese che hanno subito perdite, dunque, potranno accedere a questi aiuti economici messi in campo dal governo per cercare di arginare i problemi causati da queste ingenti perdite. Questi sostegni riguarderanno i soli costi fissi delle bollette, quindi quelle voci che riguardano il trasporto e la gestione del contatore e gli oneri generali del sistema, che sono quei corrispettivi che il servizio elettrico nazionale utilizza per coprire i costi dei suoi interessi di carattere generale.
Cosa cambia per le piccole e medie imprese
Sarà l’Arera, l’Autorità per l’energia le reti e l’ambiente, ad attuare provvedimenti propri volti a fissare le diminuzioni delle bollette per i mesi da maggio a luglio per le PMI che sono state danneggiate dall’emergenza sanitaria in corso. L’Arera dovrà quindi rideterminare i costi fissi delle bollette per poter alleggerire queste quote a tutti i clienti non domestici con un’alimentazione a bassa tensione. I parametri saranno quindi fissati per tutti i clienti non domestici senza tener conto della disponibilità di potenza sulla loro linea. Per tutti i clienti che invece possiedono un contratto che prevede una potenza superiore ai 3,3Kw le tariffe verranno riviste. Verrà applicata a tutti una potenza virtuale fissata a 3Kw che però continuerà a permettere l’utilizzo di tutta la rete. Questo provvedimento varrà principalmente per i piccoli esercizi commerciali, i professionisti, gli artigiani, i negozi di servizi e i modesti laboratori di cui l’Italia è piena. In questo modo le PMI continueranno ad avere la potenza necessaria per alimentare le loro linee. Il tutto senza però sostenere i costi relativi alla quota fissa. Pagheranno solo quanto consumeranno. Facile dedurre come in questo caso sarà soprattutto la convenienza delle tariffe del proprio fornitore di energia a determinare un reale risparmio.
Il ruolo di Arera
Dal governo sono stati stanziati 600 milioni di euro per tutto il 2020. Verranno versati in due tranche sul conto emergenza Covid istituito da Arera. La prima metà verrà erogata entro 90 giorni dall’entrata in vigore di questo provvedimento. La parte restante entro il 30 Novembre di quest’anno. In questo modo sarà possibile sostenere le piccole-medie imprese che sono state danneggiate da questa grave emergenza sanitaria che ha messo in ginocchio il nostro Paese. Le PMI infatti sono il cuore pulsante della Nazione e il danno economico che deriverebbe dalla loro chiusura sarebbe davvero grave. Per questo l’Arera si è battuta fin dall’inizio per aiutarle e per far riprendere l’economia nazionale. Già a fine aprile l’Autorità per l’energia le reti e l’ambiente aveva mandato una segnalazione al Governo e al Parlamento in cui esponeva una proposta molto simile a quella attuata con questo provvedimento. Dalla segnalazione dell’Arera emerge che questo provvedimento aiuterebbe almeno 4 milioni di piccole e medie imprese. Queste stime potrebbero essere destinate a crescere in questi mesi. Arera nel suo studio afferma che con questo decreto si diminuirebbero le bollette di quelle PMI che hanno una linea con un impegno di potenza di 15Kw oltre il 70% rispetto alla normalità.